Infertilità giovanile: un problema crescente
L’infertilità non è un tema di nicchia ma una realtà che riguarda una persona su sei nel corso della vita (WHO, 2023). Non parliamo di morale o stili di vita “giusti” o “sbagliati”, ma di biologia riproduttiva: l’ambiente e le abitudini incidono direttamente sulla capacità di concepire. Tra i fattori a più alta prevalenza tra i giovani spiccano alcol e cannabis, sostanze spesso sottovalutate quando si discute di fertilità.
Cannabis e fertilità: il lato oscuro del THC
Nelle donne
Uno studio pubblicato su Nature Communications (2025) ha rilevato la presenza di THC nel fluido follicolare di pazienti sottoposte a PMA. Il risultato? Alterazioni del fuso meiotico e riduzione dell’euploidia embrionale, cioè un aumento di embrioni con anomalie cromosomiche e minori possibilità di impianto. Ciò significa che anche esposizioni non quotidiane possono compromettere la qualità ovocitaria.

Negli uomini
La cannabis colpisce soprattutto la qualità del DNA spermatico. Una ricerca del 2024 su PLOS ONE ha dimostrato che il THC influenza la struttura epigenetica dello sperma, con ripercussioni sulla qualità embrionale. Altri studi segnalano un aumento della frammentazione del DNA e difetti nella compattazione cromatinica, con conseguente riduzione della motilità e della capacità fecondante.
In sintesi: la cannabis interferisce con i meccanismi più delicati della riproduzione: meiosi ovocitaria, euploidia embrionale e integrità del genoma spermatico.
Alcol e fertilità: conta il “quando” e il “quanto”
Nelle donne
La finestra più critica è la fase luteale e peri-ovulatoria. Studi prospettici dimostrano che anche un consumo moderato di alcol in questi momenti riduce significativamente la probabilità di concepimento. Il binge drinking peggiora ulteriormente il quadro, influenzando sia l’ovulazione sia la recettività endometriale.
Negli uomini
Per l’uomo il fattore determinante è la cumulatività. Il consumo cronico riduce i livelli di testosterone, altera la funzione delle cellule di Sertoli e Leydig e peggiora i parametri seminali (volume, concentrazione, motilità e morfologia). Lo stress ossidativo indotto dall’alcol è uno dei principali responsabili del danno a carico degli spermatozoi.
Meccanismi biologici alla base
- Cannabis: il THC altera il sistema endocannabinoide, che regola ovulazione, maturazione ovocitaria e capacità fecondante dello sperma. Interferisce con la meiosi femminile e modifica epigeneticamente il genoma maschile.
- Alcol: provoca stress ossidativo e interferenze sull’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, compromettendo equilibrio ormonale, spermatogenesi e ovulazione.
Questi processi non sono “opinioni”, ma risposte fisiologiche misurabili, documentate dalle ricerche più recenti.
Domande frequenti (e risposte scientifiche)
- “Una canna nel weekend incide?” Sì: anche esposizioni episodiche sono correlate a minore euploidia embrionale e danno spermatico.
- “Il vino a cena è pericoloso?” Se consumato nella fase luteale/ovulatoria femminile può ridurre le probabilità di concepimento. Negli uomini gli effetti emergono soprattutto con consumi cronici.
- “Esistono soglie sicure?” Gli studi non definiscono un limite privo di rischio: la raccomandazione clinica resta l’astensione in fase di ricerca gravidanza o PMA.
Indicazioni pratiche in fase pre-concezionale
- Cannabis: astensione per almeno 3 mesi negli uomini (ciclo completo di spermatogenesi) e totale sospensione nelle donne in pre-concepimento e PMA.
- Alcol: astensione femminile in fase luteale e ovulatoria, riduzione drastica o eliminazione negli uomini con consumo cronico.
- Counselling clinico: valutazioni su DNA spermatico, riserva ovarica e ormoni sessuali nei giovani esposti ad alcol o cannabis.
Numeri chiave
- 1 su 6: adulti che affrontano infertilità (WHO).
- THC nel follicolo: associato a meno embrioni euploidi (2025).
- THC sullo sperma: aumenta danno epigenetico e frammentazione del DNA (2024).
- Alcol in luteale: anche a dosi moderate riduce la probabilità di concepimento.
Conclusioni
La ricerca scientifica ci dice chiaramente che non esistono sostanze “neutre” in fase riproduttiva. Cannabis e alcol non vanno interpretati come vizi morali, ma come variabili biologiche che incidono sul destino riproduttivo di molti giovani. Investire in prevenzione, consapevolezza e corretta informazione significa non solo aumentare le chance di concepimento, ma anche garantire benessere psicologico e sanitario alle nuove generazioni.
