Perché proviamo nausea quando abbiamo ansia?

La nausea da ansia è un sintomo frequente che accomuna studenti, lavoratori e chiunque viva situazioni di forte stress. Non si tratta di un malessere “immaginario”, ma di un fenomeno radicato nei meccanismi neuropsicologici che collegano cervello, sistema nervoso autonomo e apparato digerente.

Ansia e cervello: l’amigdala come centralina dell’allarme

Quando percepiamo una minaccia, l’amigdala entra in azione attivando il sistema nervoso simpatico. Il corpo viene preparato a reagire con la classica risposta “fight or flight” (combatti o fuggi).
Questo processo comporta una redistribuzione del sangue: l’afflusso si concentra nei muscoli e nel cuore, sottraendo risorse allo stomaco e all’intestino. Risultato? La digestione si blocca e compare il senso di nausea.

Il ruolo del nervo vago

Il nervo vago funge da ponte tra cervello e intestino.

  • Se è iperattivo, stimola contrazioni, ipersalivazione e nausea.
  • Se è ipoattivo, rallenta lo svuotamento gastrico, amplificando la sensazione di peso e malessere.

Questo spiega perché alcuni soggetti, nei momenti di ansia acuta o di attacco di panico, sperimentano nausea intensa fino al vomito.

I neurotrasmettitori intestinali

Il cosiddetto “secondo cervello” – il sistema nervoso enterico – produce circa il 90% della serotonina dell’organismo. Alterazioni nei livelli di serotonina e dopamina, frequenti negli stati ansiosi, incidono direttamente sulla motilità intestinale e sulla percezione viscerale. Da qui la stretta connessione tra emozioni e sintomi gastrointestinali.

Perché non tutti reagiscono allo stesso modo?

La comparsa di nausea durante stati ansiosi dipende da vari fattori:

  • Vulnerabilità individuale: persone con stomaco sensibile o colon irritabile sono più esposte.
  • Condizionamento appreso: chi ha già vissuto attacchi di panico associa l’ansia al malessere fisico.
  • Somatizzazione: alcuni individui tendono a esprimere le emozioni soprattutto attraverso il corpo.

Esempio pratico in ambito scolastico

Uno studente in attesa di un’interrogazione sente lo stomaco “chiuso”. L’amigdala segnala pericolo, il sangue defluisce dall’apparato digerente e il nervo vago amplifica la percezione. In pochi istanti compaiono nausea, sudorazione e vertigini.

Strategie per ridurre la nausea da ansia

  • Respirazione diaframmatica → calma l’attività del simpatico e stimola il parasimpatico.
  • Pausa cognitiva (pause attive, distrazioni brevi) → interrompe il circolo ansia-sintomo.
  • Alimentazione leggera prima di eventi stressanti → riduce il rischio di nausea.
  • Psicoeducazione e tecniche di rilassamento → aiutano a riconoscere il legame tra ansia ed effetti corporei.

Conclusioni

La nausea legata all’ansia è il risultato di un dialogo costante tra cervello e intestino. Comprendere questi meccanismi significa imparare a gestire meglio il proprio corpo nelle situazioni di stress quotidiano, dalla scuola al lavoro.